Istituzioni storiche …. del territorio lombardo
Comune di Moltrasio
Sec. XIV – 1757
Un atto notarile del dicembre 1058 documenta che il territorio di Moltrasio si reggeva già in comune autonomo con propri consoli (Buzzetti 1904, pag. 11). Assurse alla dignità di borgo a seguito del privilegio riconosciutogli dalla città di Como, con gli Statuti del 1292 (Ceruti 1876, colonna 251). Il “comune de Moltrasio” figura nella “Determinatio stratarum et pontium…” annessa agli Statuti di Como del 1335, come il comune cui spetta la manutenzione del tratto della via Regina “…a cantono dicte domus de Pizo in sursum usque ad pontem de Moltraxio et medietatis ipsius pontis” (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). Il comune, che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta Sala della città di Como (Ripartizione pievi comasche,1240), apparteneva alla pieve di Zezio (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum). Nel 1405 il borgo di Moltrasio ottenne la cittadinanza comasca con i rispettivi privilegi (Buzzetti 1904, pag. 22) mentre nell’estimo del 1439 viene indicato fra le comunità che sono direttamente estimate con la città di Como (Liber estimi civitatis Cumarum,1439). Risulta sempre facente parte della pieve di Zezio anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal 1510 sino al 1540 (Liber consulum Novocomi, 1510-1535). Compare invece appartenente alle Cinque terre unite alla città di Como, nel 1652, anno in cui Moltrasio risulta composta da 61 fuochi (Focolari pievi di Fino, Zezio, Ugiate, 1652). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Moltrasio risultava sempre inserito tra le Cinque terre unite alla città di Como, ed il suo territorio comprendeva i cassinaggi di Carisciano, Cravolino, Tosnago, Bardolino, Donegano, Borgo, Viginzano, Casarico, Vigniola e Vergonzano (Compartimento Ducato di Milano, 1751). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune di Moltrasio, che contava 491 abitanti, non era infeudato essendosi redento e pagando ogni quindici anni la somma di lire 65.7.6 e, talvolta la “mezz’annata”. Era tenuto inoltre a versare direttamente i carichi reali alla cassa della Città di Como. Moltrasio disponeva di un consiglio comunale che si riuniva, al suono della campana, sulla pubblica piazza o nella casa comunale. Ufficiali del comune erano i sindaci, il console, l’esattore ed il cancelliere. I due sindaci venivano eletti pubblicamente ogni tre anni a maggioranza di voti e potevano essere confermati. A loro era demandata l’amministrazione e la conservazione del pubblico patrimonio nonché la vigilanza sulla corretta effettuazione dei riparti delle imposte, operazione che veniva effettuata con l’assistenza del cancelliere. Spettava sempre ai sindaci di occuparsi della buona tenuta delle scritture pubbliche che erano conservate presso la casa comunale. Il cancelliere aveva tra i suoi compiti principali quello di predisporre tutti gli atti relativi al riparto dei carichi fiscali che venivano riscossi dall’unico esattore. Il comune era sottoposto alla giuridizione criminale del Podestà di Como al quale il console prestava il suo giuramento (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3027). Il comune di Moltrasio compare nell’ “Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente alle “Terre unite alla città” (Indice pievi Stato di Milano, 1753).
1757 – 1797
Con la “Riforma al governo della città e contado di Como” (editto 19 giugno 1756), il comune di Moltrasio, in precedenza componente delle Cinque terre unite a Como, venne inserito nel Territorio civile della città di Como, nella istituenda pieve di Zezio superiore, così come compare anche nel compartimento territoriale dello Stato di Milano (editto 10 giugno 1757). Nel 1771 il comune contava 561 abitanti (Statistica anime Lombardia, 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austriaca in province (editto 26 settembre 1786 c), il comune di Moltrasio venne confermato facente parte della pieve di Zezio superiore ed inserito nella provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Zezio superiore, di cui faceva parte il comune di Moltrasio, venne inclusa nel II distretto censuario della provincia di Como (Compartimento Lombardia, 1971).
1798 – 1815
A seguito della suddivisione del territorio in dipartimenti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell’8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con la legge del 27 marzo 1798 il comune di Moltrasio venne inserito nel dipartimento del Lario, distretto di Laglio (legge 7 germinale anno VI). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune venne trasportato nel dipartimento dell’Olona, distretto XXIII di Argegno (legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gennaio del 1799 contava 635 abitanti (determinazione 20 nevoso anno VII). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il comune, inserito nel distretto primo di Como, tornò a far parte del ricostituito dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a seguito della legge di riordino delle autorità amministrative (legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva durante il Regno d’Italia, Moltrasio venne in un primo tempo inserito nel distretto II ex comasco dei Borghi di Como (Quadro distretti dipartimento del Lario, 1802), classificato comune di III classe ( Elenco comuni dipartimento del Lario, 1803) e successivamente collocato nel distretto I di Como, Cantone II di Como. Il comune nel 1805 contava 619 abitanti (decreto 8 giugno 1805 a). Il successivo intervento di concentrazione disposto per i comuni di II e III classe (decreto 14 luglio 1807), vide Moltrasio allargare i propri confini territoriali con l’aggregazione del comune di Urio. Inserito nel distretto I di Como, Cantone II di Como, dopo l’unione il comune contava 938 abitanti (decreto 4 novembre 1809 b). Tale aggregazione venne confermata con la successiva compartimentazione del 1812 (decreto 30 luglio 1812).
1816 – 1859
Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Moltrasio venne inserito nel distretto II di Como. Il comune, dotato di consiglio comunale, fu confermato nel distretto II di Como in forza del successivo compartimento delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844). Col compartimento territoriale della Lombardia (notificazione 23 giugno 1853), il comune di Moltrasio venne inserito nel distretto I di Como. La popolazione era costituita da 903 abitanti.
1859 – 1971
In seguito all’unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Moltrasio con 885 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di 2 membri, fu incluso nel mandamento II di Como, circondario I di Como, provincia di Como. Alla costituzione nel 1861 del Regno d’Italia, il comune aveva una popolazione residente di 962 abitanti (Censimento 1861). In base alla legge sull’ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Popolazione residente nel comune: abitanti 979 (Censimento 1871); abitanti 1150 (Censimento 1881); abitanti 1328 (Censimento 1901); abitanti 1493 (Censimento 1911); abitanti 1535 (Censimento 1921). Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario di Como della Provincia di Como. In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà. Popolazione residente nel comune: abitanti 1760 (Censimento 1931); abitanti 1588 (Censimento 1936). In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1946 il comune di Moltrasio veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Popolazione residente nel Comune: abitanti 2039 (Censimento 1951); abitanti 2202 (Censimento 1961); abitanti 2103 (Censimento 1971). Nel 1971 il comune di Moltrasio aveva una superficie di ettari 886.
Confraternita del Santissimo Rosario sec. XVII – sec. XIX
Fondata nella parrocchia di San Martino di Moltrasio nel 1600 circa, venne censita nel 1893 durante la visita pastorale del vescovo di Como Andrea Ferrari nella pieve di Zezio (Visita Ferrari, Città di Como e pieve di Zezio).
Confraternita del Santissimo Sacramento sec. XVI – sec. XIX
Fondata nella parrocchia di San Martino di Moltrasio nel 1500 circa, la confraternita maschile del Santissimo Sacramento venne censita nel 1893 durante la visita pastorale del vescovo di Como Andrea Ferrari nella pieve di Zezio (Visita Ferrari, Città di Como e pieve di Zezio).
Parrocchia di San Martino sec. XVI – 1989
Parrocchia della diocesi di Como. La chiesa di Moltrasio risulta elencata tra le dipendenze del capitolo della cattedrale di Como fin dalla fine del XIII secolo (Perelli Cippo 1976). Negli atti della visita pastorale compiuta dal vescovo Ninguarda alla fine del XVI secolo Moltrasio risultava parrocchia inserita nella pieve di Zezio; la chiesa era dedicata a San Martino (Visita Ninguarda 1589 – 1593). Moltrasio era attestata come parrocchia nella pieve di Zezio anche nel 1651 (Ecclesiae collegiatae 1651). Nello stato di tutte le chiese parrocchiali della città e diocesi di Como spedito dal vescovo Mugiasca al governo di Milano nel 1773, i redditi del parroco risultavano derivare da generi alimentari per lire 442 e da emolumenti di stola per lire 70; era inoltre presente una cappellania, il cui reddito assommava a lire 450 (Nota parrocchie diocesi di Como, 1773). Nel 1781, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello Stato di Milano, la parrocchia di San Martino possedeva fondi per 16.21 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 587 (Nota parrocchie Stato di Milano,1781). Nel 1788 la parrocchia era di patronato della comunità. Il numero dei parrocchiani era di 600. Entro i confini della parrocchia di San Martino esistevano la chiesa comparrocchiale di Sant’Agata e l’oratorio di San Rocco (Sistemazione parrocchie diocesi di Como, 1788). Nel 1893, anno della visita pastorale del vescovo Andrea Ferrari nella pieve di Zezio, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 592.62; esisteva inoltre un beneficio coadiutorale. Entro i confini della parrocchia di San Martino vescovo esistevano la chiesa comparrocchiale di Sant’Agata e l’oratorio dei Santi Rocco e Sebastiano. Nella parrocchia era istituita la confraternita maschile del Santissimo Sacramento, eretta nel 1500 circa; la confraternita femminile del Santissimo Rosario, eretta nel 1600 circa. Il numero dei parrocchiani era di 1129 (Visita Ferrari, Città di Como e pieve di Zezio). Con decreto 26 agosto 1942 del vescovo Alessandro Macchi la parrocchia di San Martino fu elevata alla dignità prepositurale (decreto 26 agosto 1942) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1942). Nei primi decenni del XX secolo la parrocchia di San Martino di Moltrasio rimase inserita nella pieve di Zezio. Con decreto 1° gennaio 1938 fu annessa al vicariato di Cernobbio (decreto 1 gennaio 1938 I/2a) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1938), al quale rimase attribuita fino al decreto 29 gennaio 1968, in seguito al quale fu assegnata alla zona pastorale V del Bisbino e al vicariato di Cernobbio (decreto 29 gennaio 1968) ( Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968); con il decreto 10 aprile 1984 è stata inclusa nel vicariato del Bisbino (decreto 10 aprile 1984) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1984)